dal tribunale di roma una ingiunzione alla consulta.

 

IL BIGLIETTO D'AUGURI è di MARCO OSS

 

 

FONTE: http://www.granfondonews.it/v5/articles.asp?id=994

Altri pensieri per i ciclisti alla vigilia di Natale. La Consulta riceve un'ingiunzione dal Tribunale di Roma per mano di ACSI. Convocata d'urgenza una riunione per il 27 dicembre. E' alta la probabilità che ACSI non rientri più in Consulta. Borgna: «Siamo sereni. Faremo l'attività che l'ordinamento sportivo ci permette»

 

24 dicembre 2013 – Se i ciclisti pensavano di stare tranquilli almeno a Natale, se lo possono scordare. Sicuramente non sarà un Natale tranquillo per la Consulta, che ha ricevuto un'ingiunzione dal Tribunale di Roma a seguito della denuncia da parte di ACSI per essere stati estromessi dalla Consulta.

Se potevano ancora esserci dei margini di trattativa per la riammissione dell'ente, e quindi il permesso ai suoi tesserati di prendere parte a manifestazioni della Consulta, così come quelli della Consulta a prendere parte a manifestazioni ACSI, parrebbe che questi margini siano ormai ridotti a zero.

Infatti la manovra dei legali di Viti ha inasprito totalmente i rapporti tra ACSI e la Consulta, la quale ha convocato una riunione d'urgenza per il prossimo 27 dicembre. Lì decideranno, di concerto, come comportasi di conseguenza. La linea che ci pare di percepire è quella della rottura definitiva.

Cosa comporterà quindi la manovra? Sicuramente gli attuali tesserati ACSI, per il 2014, potranno solo prendere parte a manifestazioni ACSI, a meno di avere anche un tesserino di un ente della Consulta. Una grana sicura e un'ulteriore spesa, in un periodo dove tutto serve, tranne lo sperperare denaro.

«Abbiamo mandato una lettera qualche tempo fa alla Consulta – ci spiega Emiliano Borgna, responsabile ciclismo ACSI – chiedendo cosa dovevamo ancora fare per potere appianare la situazione, ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Di contro abbiamo visto alcuni comunicazioni interne di alcuni enti che esortavano a contattare le nostre società». Una situazione complessa quindi, ma l'avvocato ligure continua: «Noi siamo sereni. Sappiamo di avere lavorato bene e in completa trasparenza. Se la Consulta ritira il proprio comunicato, noi non abbiamo problemi a ritirare gli atti»

Ricordiamo che "correre da soli" è assolutamente previsto dall'ordinamento sportivo e non è un male, così come asserisce lo stesso Borgna: «Noi siamo sereni. Faremo la nostra attività sociale che l'ordinamento sportivo del CONI ci consente. Sappiamo che perderemo sul versante granfondo, ma continueremo nelle attività dove siamo più forti»

Per come è formata la Consulta, così come abbiamo già spiegato, non è obbligatorio farne parte e il CONI non la prevede di statuto, tant'è che in altri sport non esistono nemmeno accordi consultivi tra federazione e i vari enti. Non riusciamo quindi a comprendere come un'azione legale potrà avere successo. Ma non essendo noi avvocati, non possiamo fare altro che stare alla finestra.

Tra l'altro ci è anche giunta notizia che da parte di uno degli enti della Consulta sia stata fatta richiesta al Coordinamento degli Enti per il ritiro del comunicato apparso qualche settimana fa, in quanto pare che tale documento sia stato firmato da soli cinque enti (tra cui ACSI) su quindici, risultando quindi senza valenza. Questo ci è sembrato di comprendere.

La situazione si ingarbuglia sempre di più. Se anche adire alle vie legali potesse ipoteticamente portare a qualcosa, conoscendo i tempi medi della Giustizia, la partita difficilmente si chiuderà nel 2014, per cui resta il fatto che attualmente ACSI non ha la reciprocità con la FCI e gli altri Enti. Tutto qui!

Un vero peccato per tutti coloro (noi compresi), che speravano che la situazione tornasse alla normalità.

 

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