*** IL "MONTRE" VA ALLA GUERRA.

MENTRE L'A.C.S.I. (Ente di riferimento della vecchia U.D.A.C.E.) prende le distanze dalla libera Associazione del Pres. BARBERIS.

TRENTO, 1 AGOSTO 2012. Pare sia diventata una moda, quella in uso  dai vertici dell’UDACE  nazionale e dei suoi colonnelli, di minacciare squalifiche, sospensioni e azioni legali. Ne è rimasto vittima anche il Pres. Prov. Dell’ UDACE trentina PAOLO MONTRESOR che nel suo ultimo comunicato dedica   il paragrafo d’esordio  per rivolgere minacce  e intimidazioni a coloro che assumono  nei confronti della libera Associazione UDACE posizioni  diffamatorie. E’ fin troppo evidente verso chi siano rivolte le intimidazioni, come è fin troppo evidente che il bersaglio delle minacce se ne fa una “pippa” di quanto riportato dal fatidico comunicato n. 7. C’è poi da sottolineare che un conto è essere diffamatori,  un  conto è relazionare i propri  visitatori su quanto emerge da documenti ufficiali preposti alla stipula ed alla divulgazione di un contenzioso i cui contenuti stanno diventando preoccupanti.

Eccolo dunque il nostro “MONTRE”  che fucile ad avancarica in spalla, polvere da sparo e chiodi al cinturone va alla guerra, ma mentre sta caricando il suo ferro a palla, dalle linee nemiche arriva una prima bordata. Nel nuovo disciplinare delle scorte tecniche si stabilisce che l’ENTE formatore sarà la F.C.I. e che gli esami dovranno essere diretti da un delegato  del ministero e da due rappresentanti della FEDERAZIONE.  Contro tale procedimento si è inserito (impropriamente)  il ricorso al TAR dell’UDACE. La F.C.I  si è successivamente costituita in giudizio contro il ricorso UDACE ribadendo che l’UDACE non è un settore sportivo di un ENTE riconosciuto dal CONI e che non può associare soggetti  federativi. Morale il TAR respinge il ricorso. La seconda bordata arriva alla notizia che anche gli operatori A.S.A. dovranno rapportarsi con la F.C.I.
Il bello però deve ancora venire e arriva quando al punto 2) dell’ordine del giorno della consulta si materializza “AGGIORNAMENTO OPERATO A.C.S.I.”  e prende la parola il segretario verbalizzante  ENZO MARTINO il quale riassume come l’operato ACSI/UDACE  continui ad andare in direzione opposta a quanto concordato a suo tempo con il presidente A.C.S.I. Dr. VITI.  Replica VICINI (rappresentante ACSI/UDACE) per dire che lui rappresenta esclusivamente l’ACSI e che pertanto non è di sua competenza rispondere di quanto stia accadendo sul territorio circa i rapporti CSI/UDACE. Sconcerto e delusione da parte di tutti i componenti la CONSULTA che si esprimono anche così:

“Non è possibile che si indica una riunione per trattare i rapporti ACSI/UDACE perché non sono stati rispettati  gli impegni presi e che il Presidente, chiamato in causa non si presenti e per di più la persona da lui nominata a rappresentarlo dica di non avere competenza per rispondere”. (Ceccaroni - UISP)

Oppure così:
“Siamo venuti tutti per avere chiarezza nei rapporti ACSI/UDACE e ci troviamo a registrare che l’ACSI ha acquisito al proprio interno una “banda” di inqualificabili che operano non solo contro il CONI, contro il MINISTERO, contro la CONSULTA, ma, ancor più grave, contro tutto il ciclismo amatoriale” (VIGNATI - A.S.I.)

O anche così:
“VITI si era impegnato ad ottemperare  a tutti i deliberati della consulta cui l’ACSI si è dichiarata in completa condivisione, ma che allo stato dei fatti smentisce gli impegni assunti, permettendo che si  disattendendo totalmente le disposizioni della stessa ACSI.  Si trova poi quantomeno singolare che la CAD (organo sanzionatorio dell’UDACE) giudichino i tesserati degli EPS che, paraltro non avrebbero potuto partecipare alle gare UDACE. (SACCOCCIO - C.S.A.I.N.)

Ma anche così:
“si sta certificando che l’ACSI  ha aggregato una Associazione e, come ribadito dal CONI, questo non è più tollerabile. VITI non può non essere presente una situazione delicata come questa. Produrremo una  nuova documentazione al CONI contro l’ACSI,    che non sta mantenendo gli impegni presi in CONSULTA”. (PAVONI -  F.C.I.)

Seguono gli interventi di altri componenti sempre sullo stesso tono che concordano nel diramare una informativa al CONI e al territorio in relazione ai mancati adempimenti di cui l’ACSI si è fatto carico.
Il rappresentante ACSI, VICINI conclude con il colpo di teatro, affermando che in conseguenza alla situazione creatasi  e offeso di essere stato oggetto di accuse e sfoghi che non gli competono. Esprime seri dubbi sulla sua personale partecipazione alle prossime riunioni della consulta.


Riponga quindi il fucile il presidente MONTRESOR, tolga dal cinturone la polvere da sparo e i chiodi o  in alternativa  si proponga a sostituire VICINI nella CONSULTA. Ma per l'occasione si tenga almeno un colpo in canna.   .

 

per il verbale integrale della CONSULTA clucca qui.

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