ACSI/UDACE - CONSULTA. QUELLO CHE GLI ADDETTI AI LAVORI SANNO E NON VOGLIONO DIRE.

 

“Incomprensioni e vecchie ruggini.

Il problema è nato al momento della scissione fra UDACE e CSAIN. L’UDACE per sopravvivere nell’ambito delle manifestazioni di F.C.I. e ENTI, ma anche  per poter accedere a contributi di vario titolo, aveva bisogno dell’affiliazione con un Ente di promozione sportiva facente parte del C.O.N.I    ed ha scelto l’ACSI. Ma le frizioni con la CONSULTA e specifictamente con la FEDERAZIONE, che ha sempre lamentato la troppa individualità dell’UDACE, non sono state mai appianate e sono tornate in auge dopo la scissione.”

 


 TRENTO, 4/5/12, Del contenzioso ACSI/UDACE - CONSULTA   è già stato detto e scritto tutto, ne hanno parlato la GAZZETTA dello SPORT e con un ampio reportage il mensile CICLOTURISMO (dal quale abbiamo estrapolato la significativa sintesi riportata in apertura). Per stessa ammissione degli illustri redattori,  a tutt’oggi la situazione  non è stata ancora dipanata,  con i contendenti rigidi nelle proprie posizioni che non intendono fare un passo indietro e il conseguente smarrimento di tesserati e organizzatori alle prese con i più disparati escamotages per superare l’impasse.

          Dei numerosi comunicati e controcomunicati evitiamo di parlarne (lo hanno già fatto abbondantemente siti web e organi di stampa) ma ci preme farvi conoscere quello che tutti gli addetti ai lavori sanno e che nessuno vuole dire. L’UDACE oltre a pagare lo sgarro della fuoriuscita dalla CSAIN, paga venti anni di arroganza quando, in virtù del suo monopolio ha operato in maniera unilaterale imponendo regole e veti fatti propri da alcuni asfittici, desueti e anacronistici COMITATI  del nord/est che in più di una occasione hanno rimandato a casa tesserati di altri ENTI o FEDRAZIONE interessati all’iscrizione nelle loro manifestazioni. L’UDACE paga la maldestra  esternazione del vice Presidente NEGRI che a vertenza quasi definita, voleva ancora vantare diritti di autogestione, nell’estremo tentativo di eludere ancora una volta le regole imposte dalla CONSULTA NAZIONALE, specificatamente  riferite alla questione della RECIPROCITA’ (il diritto di partecipare a tutte le manifestazioni indipendentemente dall’Ente di appartenenza). Si sta insomma consumando una sorta di vendetta trasversale perpetrata dagli ENTI di Promozione + F.C.I. nei confronti di una UDACE che ha operato per anni "troppo" al di fuori dagli schemi  in virtù di 65.000, 40.000 o 20.000 tesserati (quanti saranno?) ha imposto regole e veti   che ora le si stanno ritorcendo contro. 

Insomma un gran calderone in cui i tesserati e organizzatori sono solo vittime. L'UDACE con i suoi presunti quarantamila tesserati e le sue migliaia di manifestazioni già a calendario fa la voce grossa. In risposta la CONSULTA resta ferma sulle proprie posizioni  e non intende mollare. Una situazione che anche per gli organizzatori che ricorrono al tesseramento individuale con aggravio di circa cinque 5 €. a iscritto è diventata insosteniobile e in contrasto con lo  statuto UDACE che vieta tassativamente il doppio tesseramento. Una situazione che in ogni caso doveva essre risolta in inverno e non ora con tesseramento e gare già iniziate.

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