°° UDACE, TANTA CARNE AL FUOCO. RIVOLUZIONARIA E INNOVATIVA RELAZIONE DEL PRESIDENTE BARBERIS

°° MODIFICATO ANCHE IL NOME, DA udace csaIN A CSAIN UDACE.

°° IL CONI ARROGA A SE STESSO TUTTI I CONTROLLI ANTIDOPING

°° per gli ex professionisti tre anni di attesa per partecipare alle granfondo.

Riccione (RN) - Tre giorni di intenso e appassionato dibattito hanno caratterizzato i lavori della 5ª Conferenza Organizzativa Nazionale dell’Udace Csain svoltasi nei giorni 29, 30 e 31 ottobre a Riccione all’hotel Corallo. Come anticipato nelle comunicazioni delle scorse settimane dal presidente nazionale Francesco Barberis gli argomenti annunciati erano di urgente importanza. E il presidente con il suo straordinario carisma è stato esauriente nell’esporre le questioni informando i delegati con il puntiglio che lo caratterizza. I lavori sono iniziati con l’esecuzione dell’Inno di Mameli e un brivido ha attraversato il corpo degli oltre duecento delegati intervenuti per dare il proprio contributo all’Unione che nella stagione 2011 compirà 55 anni di storia e proprio in nome di quella bandiera tricolore e della passione per le due ruote, che accomuna ciclisti e dirigenti, non solo intende continuare a promuovere lo sport delle due ruote, bensì ad aumentare quell’attività invidiata da tutti in Italia.
Il presidente nazionale Francesco Barberis, iniziando l’esposizione della relazione, ha sottolineato subito e con foga: “Il movimento dell’ Unione è in costante crescita e ne siamo fieri in quanto sono sempre più numerosi gli associati a credere in noi e in ciò che facciamo, ma deve affrontare nell’immediato diversi problemi legati alla sua autonomia, alla libertà di operare”.
Poi, dando libero sfogo a quegli argomenti che da diverso tempo aspettava di trattare davanti alla platea di udacini, ha affrontato la piaga doping che per una volta prospetta problematiche singolari. Infatti l’Udace avvalendosi del laboratorio di Firenze effettuava i controlli antidoping nelle manifestazioni organizzate dalle associazioni dilettantistiche udacine. Ma ironia della sorte, e non riusciamo a capire con quale interesse, qualora se ne possano configurare, una legge vieta a laboratori potenzialmente in grado di effettuare tali controlli, come quello di Firenze, di compiere la propria opera. “Visto che non possiamo investire la quota che le società ciclistiche versano al momento dell’affiliazione per finanziare i controlli - continua Barberis -, abbiamo creato un fondo di accantonamento di queste somme, in attesa che ci venga data l’opportunità di svolgere la nostra opera di controllo e repressione. Ma quello che non accettiamo è l’accusa di immobilismo che ci è stata formulata soprattutto in un caso, quando un ciclista tesserato Udace è stato trovato positivo in una gara organizzata da un altro ente e la comunicazione di tale positività è arrivata a noi soltanto a seguito di una lettera del procuratore antidoping del CONI, che ci richiedeva dati sul ciclista e contemporaneamente sottolineava il nostro mancato sanzionamento nei confronti del ciclista. Ma come facevamo ad intervenire se nulla ci era stato comunicato?”.
Poi chiudendo la parentesi sul doping, Barberis ha annunciato una delle scelte più sofferte che l’Udace è stata chiamata a fare nella sua storia: “Dal 01 Gennaio 2011 coloro i quali verranno puniti per problemi con il doping, verranno allontanati dall’Unione, così terremo lontani anche certi personaggi che provengono da altri ambienti e danno modo di dire a qualcuno che tutti gli amatori sono drogati, e che non li vogliamo tra noi”. Nonostante il ritorno nella Consulta, Barberis non nasconde però che i rapporti con gli altri enti non sono certo idilliaci: vi è una certa insofferenza che si sta trasformando in azioni concrete tendenti quantomeno ad ostacolare l’opera e la crescita dell’Udace.
Intanto si è deciso di creare la Fondazione Udace per salvaguardare i beni e la storia dell’ associazione che ha una sede propria e un rendiconto economico in bianco. Dopo aver sottolineato alcuni aspetti della gestione del rapporto tra l’Unione e i comitati provinciali, Barberis ha annunciato che nel 2011 il costo dell’affiliazione resterà invariato ed aumenterà di soli due euro la tessera, a seguito di un sostanzioso adeguamento dei massimali di copertura assicurativi. Per l’occasione il presidente ha annunciato il calendario dei campionati italiani delle varie specialità, dando appuntamento per l’attività di Fondo al 12 dicembre a Castrocaro Terme, quando verranno ufficializzate le manifestazioni, quel giorno si svolgeranno in concomitanza anche le premiazioni 2010. Ha quindi tracciato in breve la storia dell’Udace sino ai nostri giorni, soffermandosi sull’accordo fra l’Unione e C.S.A.In. Un rapporto che prosegue dal lontano 1981 e che ora in base al nuovo ordinamento sportivo va rimodulato e uniformato, anche in relazione alle prerogative proprie degli enti di promozione sportiva del CONI, qual’è lo Csain. Barberis, nella sua esposizione sulla questione, ha ricordato che: “Dal 1981 la nostra denominazione è stata Udace Csain, ora ci viene chiesto, anche da voi, il riconoscimento attribuiti alle ASD dall’ordinamento sportivo nazionale (CONI), cosa possibile solo previa la rimodulazione del trentennale rapporto con Csain che, di fatto, ne fanno la “Sezione Nazionale di Ciclismo ” dello stesso, da cui deriva la nuova denominazione “CSAIN-UDACE” di cui l’Udace ora si caratterizza. Potremmo andare avanti come libera associazione sportiva, ma perderemmo una parte di quello che abbiamo lottato per conquistare”. Quindi, continua e si rinforza il legame tra C.S.A.In. e Udace al fine di assicurare alle società ciclistiche affiliate e agli oltre 65000 udacini tutte le prerogative sportive possibili. Ha quindi risposto agli interrogativi di alcuni presidenti delle strutture provinciali, sottolineando e ribadendo tra l’altro che “Nel nostro regolamento delle Gran Fondo è evidenziato che gli ex professionisti possono parteciparvi soltanto dopo che siano trascorsi tre anni dall’ultimo contratto professionistico. (nella foto VITTORIO ADORNI)
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