ciclismo amatoriale. il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno ?

  L’intervista che CALOVI e BUSELLI  hanno fatto  a GIUSEPPE ZOCCANTE della F.C.I. e al presidente dell’U.D.A.C.E. Trentina MONTRESOR, oltre a sollevare un certo imbarazzo per un  incontro che pareva rivivere quelli  ravvicinati del terzo tipo, ha mostrato due facce della stessa medaglia. Enfatica e trionfalistica quella della FEDERAZIONE, più contenuta e realistica quella da parte dell’Ente di promozione sportiva con luci e ombre ripetute più volte, a significare che qualche cosa non va per il verso giusto.

 Indipendentemente dalle versioni dei due interlocutori, dove ognuno ha cercato di portare acqua al proprio mulino, la considerazione della base (che è quella che conta) non può non legittimare che il movimento sta attraversando un periodo di profonda crisi. Non ci soffermiamo sui numeri della F.C.I. a fronte dei quali (dati 2009) ritroviamo 198 agonisti (esordienti, allievi, juniores, under 23 e élite) e ben 1028 cicloamatori, verso i quali la Federazione trentina già da un paio di stagioni ha chiuso le saracinesche, ci  preme invece soffermarci sui tesserati U.D.A.C.E. che per la prima volta hanno superato quota mille ma che malgrado il numero di iscritti, quasi boicottano le manifestazioni organizzate sull’uscio di casa per andare a cercare glorie effimere sui piccoli orticelli veneti. Emblematico il numero di partecipanti all’ultima edizione della due giorni di NOGARE, che se giustificati per il primo giorno  di gara avversata dal maltempo non possono  trovare alibi  per la giornata successiva dove oltre al sole è stata offerta la possibilità di onorare una gara vera. Palpabile la delusione fra gli organizzatori (non solo quelli della NOGARE’) che producono sforzi notevoli sia in risorse umane che di mezzi per poi trovarsi con neanche 50 concorrenti al via. Di questo passo un paio di corse all’anno se ne vanno su per il camino, costringendo il Comitato e le Società più attive a fare miracoli per tirare assieme un calendario gare degno di questo nome, solo che proseguendo  di questo passo anche i più operosi  finiscono per perdere la pazienza, rinunciando ad organizzare gare che da decenni occupano posizioni prioritarie nel calendario gare regionale.

Possiamo anche argomentare che il bacino di utenza in una regione piccola come la nostra è quello che è, e che questo va suddiviso fra bikers, grandondisti e stradisti ma tant'è che  la rinuncia quasi certa da parte di GIORGIO CASAGRANDE alla prossima edizione della NOGARE’  è decisione che dovrebbe far riflettere perché se associata alla probabile rinuncia alla GARNIGA,  alla già operativa soppressione della monte ZUGNA,  prospettano un quadro non proprio roseo.

E’ di questi giorni il comunicato U.D.A.C.E. che fissa per il giorno 4 dicembre, l’assemblea ordinaria delle Società. Appuntamento irrinunciabile che da anni non riscuote l’interesse che merita  ma che in questa occasione, mette sul tappeto problematiche che si trascinano nel tempo e che possono essere risolte o almeno  mitigare solo con la presenza di tutti gli interlocutori  interessati.

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